martedì 28 febbraio 2017

Alfa Romeo 8C Tipo C


L’Alfa Romeo Tipo C, è stata progettata per essere in grado di accogliere due diversi motori: un 8 cilindri in linea di 3822cc (8C35) o un V12 di 4064cc (12C36).

Come la P3, anche la Tipo C aveva un telaio realizzato in elementi scatolati a C, ma con un passo leggermente allungato e portato a 2,75 m. Le sospensioni erano tutte indipendenti, con quella posteriore che era essenzialmente una copia dei disegni tedeschi del tempo.

Progettata da Jano, avrebbe dovuto montare il V12 fin dall'inizio, ma a causa dei ritardi nello sviluppo di questo motore, si installò l’otto cilindri in linea da 330CV per le prime corse della stagione. Il debutto a Monza nel 1935 si concluse con un secondo posto dietro l’Auto Union

Nel 1936 le vetture tedesche erano più veloci che mai e anche l'introduzione del V12 non era sufficiente per rendere le vetture competitive. Il V12 erogava 370CV, mentre la Mercedes disponeva di 490 CV e l’Auto Union ben 520 CV.

L’anno successivo,  il V12 arrivò a 430 CV, ma era ancora ben al di sotto dei livelli di potenza delle vetture tedesche e in qualche caso, le Alfa vennero battute anche da vetture più vecchie. Al gran premio d’Italia a Livorno, Nuvolari era così demoralizzato che cedette la vettura al compagno di squadra Farina nonostante avesse segnato il miglior tempo sul giro.

L'auto di questa illustrazione è una 8C Tipo C-35 del 1935, portata in gara da Tazio Nuvolari per la scuderia Ferrari. Con il telaio numero 50013, è l'unico esemplare di questo tipo ancora esistente.

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